Chirurgia Cosmetica Morfodinamica – Trattamenti per il Viso

Trattamenti per il Viso

Profiloplastica ed armonizzazione del viso

In un volto le proporzioni delle diverse parti possono presentare delle disarmonie, per cui aumentando o riducendo alcune parti migliora l’armonia complessiva del volto.

Ad esempio un mento ed una fronte sfuggenti possono dare la percezione di un eccesso della zona nasale. Oppure se la zona del labbro superiore è troppo arretrata si può avere un aspetto meno piacevole e più maturo. Armonizzare i volumi o ripristinare i volumi persi con la Chirurgia Cosmetica Morfodinamica ci permette di ottenere un aspetto più piacevole e giovane.

Mediante tecnica mini invasiva, con anestesia locale, vengono inseriti dei fili a lento riassorbimento in punti strategici, in questo modo si modificano i volumi e le dinamiche muscolari per cui si ottengono sia un risultato estetico immediato, grazie ai volumi modificati, sia un risultato a distanza grazie alle compensazioni che si creano nelle zone adiacenti. I fili inseriti creano una stimolazione dei tessuti aumentando la produzione del collagene endogeno, ossia si crea una blanda fibrosi.

Nel giro di qualche anno i fili si riassorbono per il naturale processo di idrolisi, ma la blanda fibrosi persiste garantendo la durata del risultato.

In questo modo si può migliorare la propria estetica valorizzando il proprio volto e la propria fisionomia.

Il vantaggio di questa metodica rispetto all’utilizzo esclusivo di filler è che con il filler si ha un rapido e facile volume ma dura ben poco in quanto il filler si riassorbe in gran parte, ma soprattutto migra, si sposta, spesso andando a collocarsi in zone dove non dovrebbe essere. La ripetuta somministrazione del filler può quindi portare ad un aspetto innaturale e poco piacevole.

Analisi Facciale Morfodinamica

Il volto è un sistema molto complesso di strutture anatomiche interconnesse tra di loro in uno spazio ristretto, al punto che è impossibile definire con precisione il numero complessivo dei muscoli, sia per una variabilità individuale genetica, sia perché la intrinseca complessità anatomica rende difficile distinguere tra muscoli che si intersecano o si sdoppiano, sia perché l’utilizzo specifico individuale (espressioni facciali, abitudini) porta a sviluppare alcuni fasci muscolari più di altri.

Inoltre le funzioni dei distretti facciali(respirazione, deglutizione) determinano lo sviluppo e la forma del viso.

Ne risulta che per valutare nell’insieme il complesso sistema facciale occorrono sia valutazioni statiche (volumi, angoli, curve, etc) che dinamiche (movimenti, espressioni, funzioni, etc). Se non si considerano tutti questi aspetti si rischia di ottenere dei risultati innaturali.

Il confronto con foto di anni precedenti è utilissimo, quasi indispensabile, perché in pochi anni possono aversi parecchie modifiche morfologiche sia legate ell’età che alle dinamiche presenti, per esempio periodi prolungati di particolari stati mentali, tipo depressione, angoscia, ansia, preoccupazione, delusione, etc. creano modifiche evidenti della morfologia facciale.

L’Analisi Facciale Morfodinamica è quindi il primo passo per avere la completa consapevolezza della propria fisionomia, per poter decidere con consapevolezza quali trattamenti effettuare e per ricevere un dettagliato piano di trattamento personalizzato.

Il viso giovanile è caratterizzato da fronte piena e liscia, occhi ampi e a mandorla, pienezza delle guance, labbra piene e leggermente protruse, adeguata proiezione del mento, linee mandibolari ben definite, pelle elastica, soda e compatta. Non sono evidenti i confini tra le diverse zone del viso.

Con la maturità i cambiamenti determinati dalla espressioni e dalle funzioni diventano sempre più evidenti, a cominciare dalla struttura scheletrica (contrariamente a quanto molti credono, le ossa sono soggette a continue modifiche).

Nel fisiologico invecchiamento del viso, i principali processi biologici sono:

– sul piano superficiale, la cute perde elasticità ed adesione ai piani sottostanti, si assottiglia e si atrofizza il derma, aumenta la flaccidità.

– nello strato medio, si verifica atrofia del tessuto muscolare ed adiposo, per cui i tessuti scivolano verso il basso e si appiattiscono i volumi tipici dell’età giovanile.

– sul piano profondo si crea atrofia del tessuto osseo, per cui le ossa facciali più prominenti si appiattiscono e perdono proiezione.

Per essere efficaci nel percorso di ringiovanimento dobbiamo perseguire diversi obiettivi:

  • Rimodellamento anatomico per ripristino dei volumi persi o deficitari, partendo dal piano osseo.
  • Eliminare o ridurre dinamiche muscolari negative mediante la miomodulazione.
  • Biostimolazione a diversi livelli.
  • Rassodamento dei tessuti molli.
  • Trazione e riposizionamento dei tessuti molli.

Le conoscenze riguardanti le cause dell’invecchiamento del viso sono profondamente cambiate rispetto a quando ci si limitava al ruolo della gravità e della lassità cutanea.

Quindi un percorso terapeutico di ringiovanimento efficace prevede delle azioni mirate in ciascuno dei tre strati anatomici accennati: trattamenti di superficie (peeling, biorivitalizzazioni, needling, fili biostimolanti etc), piano intermedio (lifting dei tessuti pstosici, botox, inserimento di tessuto adiposo ricco di cellule staminali, filler, fili di diversa composizione, etc) e piano profondo (filler, fili, stimolazione della superficie ossea, etc).

Associare alcune di queste tecniche ci permette di rallentare il processo di atrofia dei tessuti ricreando volumi, proiezioni e turgore tipici dell’età giovanile e ci consente di ottenere modifiche graduali e definitive.

I segni dell’età più complessi da contrastare sono le separazioni tra le diverse zone del viso dovute all’adesione dei legamenti facciali alla cute, questo avviene per le arcate orbitali (borse), solchi lacrimali, zigomi, solchi nasogenieni, profilo mandibolare, mento (pieghe della marionetta), etc.

Per ottenere una transizione più dolce da una zona del viso ad un’altra è indispensabile trattare il viso come una unica entità, non per scomparti, inoltre è necessario trattare tutti gli strati che lo compongono.

Seguire un percorso checomprenda le innovative metodiche della Chirurgia Cosmetica Morfodinamica e della Medicina Rigenerativa ci consente di ringiovanire il proprio volto e di effettuare anche una azione preventiva sull’invecchiamento e sulla formazione delle rughe.

Ringiovanire il viso

Per contrastare il naturale cedimento dei tessuti esistono delle metodiche innovative e mini invasive.

Mediante fili di trazione, ancorati, modellanti ed altre metodiche innovative della Medicina Rigenerativa è possibile riposizionare i tessuti che hanno ceduto e ripristinare i volumi giovanili.

La tecnica viene applicata per step successivi, di solito si comincia dalla parte superiore del viso (regione frontale e sopracciglia) per poi proseguire con la parte intermedia (zigomi e guance) e per concludere il terzo inferiore (profilo mandibolare e collo).

I vantaggi rispetto ai lifting tradizionali sono:

  • minima invasività con cicatrici puntiformi, nei lifting tradizionali ci sono cicatrici lineari che negli anni successivi creano effetti indesiderati;
  • si ricrea l’aspetto giovanile ripristinando i volumi persi;
  • prima si comincia meglio è. Essendo mini invasivo è un metodo adatto per intercettare i primi segni di cedimento, ha una efficace azione preventiva.

Gli svantaggi sono:

  • la gradualità, ossia si lavora per fasi per consentire l’adattamento funzionale e l’interazione dei tessuti circostanti. È un percorso che si svolge nel giro di qualche mese, quindi non adatto a chi vuole tutto subito;
  • diverse convalescenze, svolgendosi in fasi diverse ci sono più periodi di convalescenza;

non è adatto per persone molto anziane in quanto i tessuti hanno una minore capacità di recupero, in questi casi è sicuramente più indicato un approccio chirurgico tradizionale

Quando osserviamo un volto automaticamente e molto rapidamente proviamo delle sensazioni di maggiore o minore piacevolezza e attrazione. Questa maggiore o minore sensazione dipende da svariati fattori, alcuni soggettivi ed altri fattori oggettivi, i quali ci inducono a valutare come più o meno attraente un volto. Sono quelli di cui dobbiamo tener conto nelle corrette procedure e trattamenti estetici, li possiamo definire criteri standard ed universali.

I principali sono:

  • Forma e dimensione degli occhi.
  • Adeguata armonia e proporzione tra le varie parti del viso.
  • Aspetto giovanile, curato e sano.
  • Familiarità.
  • Forma e simmetria del viso.
  • Tipologia di pelle (aspetto, texture, omogeneità del colore, etc.).
  • Caratteristiche sessuali secondarie.
  • Stereotipi caratteriali associati a tratti del viso.
  • Movimenti e dinamiche espressive del volto.

La combinazione di questi fattori determina la maggiore o minore attrattività di un viso e ciascuno di essi va considerato in ogni approfondita Analisi Facciale Morfodinamica per poter proporre un percorso di trattamenti personalizzati per migliorare il proprio aspetto.

Lifting facciale mini invasivo

Per contrastare il naturale cedimento dei tessuti esistono delle metodiche innovative e mini invasive.

Mediante fili di trazione, ancorati, modellanti ed altre metodiche innovative della Medicina Rigenerativa è possibile riposizionare i tessuti che hanno ceduto e ripristinare i volumi giovanili.

La tecnica viene applicata per step successivi, di solito si comincia dalla parte superiore del viso (regione frontale e sopracciglia) per poi proseguire con la parte intermedia (zigomi e guance) e per concludere il terzo inferiore (profilo mandibolare e collo).

I vantaggi rispetto ai lifting tradizionali sono:

  • minima invasività con cicatrici puntiformi, nei lifting tradizionali ci sono cicatrici lineari che negli anni successivi creano effetti indesiderati;
  • si ricrea l’aspetto giovanile ripristinando i volumi persi;
  • prima si comincia meglio è. Essendo mini invasivo è un metodo adatto per intercettare i primi segni di cedimento, ha una efficace azione preventiva.

Gli svantaggi sono:

  • la gradualità, ossia si lavora per fasi per consentire l’adattamento funzionale e l’interazione dei tessuti circostanti. È un percorso che si svolge nel giro di qualche mese, quindi non adatto a chi vuole tutto subito;
  • diverse convalescenze, svolgendosi in fasi diverse ci sono più periodi di convalescenza;
  • non è adatto per persone molto anziane in quanto i tessuti hanno una minore capacità di recupero, in questi casi è sicuramente più indicato un approccio chirurgico tradizionale.

Tecnica “morphodynamic attractive face”

Quando osserviamo un volto automaticamente e molto rapidamente proviamo delle sensazioni di maggiore o minore piacevolezza e attrazione. Questa maggiore o minore sensazione dipende da svariati fattori, alcuni soggettivi ed altri fattori oggettivi, i quali ci inducono a valutare come più o meno attraente un volto. Sono quelli di cui dobbiamo tener conto nelle corrette procedure e trattamenti estetici, li possiamo definire criteri standard ed universali.

I principali sono:

  • Forma e dimensione degli occhi.
  • Adeguata armonia e proporzione tra le varie parti del viso.
  • Aspetto giovanile, curato e sano.
  • Familiarità.
  • Forma e simmetria del viso.
  • Tipologia di pelle (aspetto, texture, omogeneità del colore, etc.).
  • Caratteristiche sessuali secondarie.
  • Stereotipi caratteriali associati a tratti del viso.
  • Movimenti e dinamiche espressive del volto.

La combinazione di questi fattori determina la maggiore o minore attrattività di un viso e ciascuno di essi va considerato in ogni approfondita Analisi Facciale Morfodinamica per poter proporre un percorso di trattamenti personalizzati per migliorare il proprio aspetto.